Differenze cambio: con la riforma tributaria irrilevante è il realizzo

Il decreto di riforma Irpef-Ires, all’articolo 9, rubricato «Riduzione del doppio binario tra valori contabili e fiscali», prevede una rilevante modifica, per la determinazione dell’Ires, già applicabile nell’anno 2024, per i soggetti con esercizio coincidente con l’anno solare. In particolare, la soppressione del comma 3 dell’articolo 110 TUIR esclude l’irrilevanza fiscale delle differenze cambio non realizzate, la cui sussistenza trova traccia nel quadro RV del modello redditi società di capitali. Rimane, tuttavia, invariata la disciplina relativa alla contabilizzazione delle differenze cambio (cfr. OIC 26) e all’accantonamento dell’utile netto sulle differenze cambio in apposita riserva (cfr. articolo 2426, c. 1, n. 8-bis, del C.c.).

Bonus fiscali in edilizia: l’attuale quadro per il 2025, in attesa della Legge di Stabilità.

In relazione ai bonus in ambito edile fruibili nel 2025, nelle more della presentazione Legge di Stabilità, la normativa vigente prevede solamente la prosecuzione del cosiddetto "bonus ristrutturazione", ex art. 16-bis del TUIR, del "bonus per l’abbattimento di barriere architettoniche al 75%", ex 119-ter del DL 34/2020, nonché del superbonus, di cui all’art. 119 del medesimo decreto.

Il Trust post riforma dell’imposta sulle donazioni: completo il quadro della tassazione diretta ed indiretta

La recente riformulazione della normativa tributaria sui trust, introdotta con il Decreto Legislativo n. 139 del 2024 in materia di riforma dell'imposta sulle donazioni, costituisce un elemento di notevole rilevanza per l’utilizzo del trust all'interno dell'ordinamento giuridico italiano. Il trust, infatti, è ormai pienamente legittimato sia per quanto concerne le imposte dirette, in quanto esplicitamente disciplinato dal Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR), sia dal punto di vista civilistico.

Tuttavia, l'unico margine di incertezza, legato all'imposizione indiretta e finora esaminato dalla Circolare n. 34/E/2022, (in accoglimento della posizione consolidata della Corte di Cassazione) viene definitivamente superato grazie a questa riforma.

La nuova comunicazione preventiva delle spese di superbonus per il 2024 e 2025

Il 17 settembre 2024 è stato emanato un Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) che prescrive le modalità e le tempistiche per l'invio, all'ENEA e al Portale Nazionale delle Classificazioni Sismiche (PNCS), delle informazioni relative agli interventi di miglioramento energetico e riduzione del rischio sismico necessari per ottenere il superbonus previsto dall'articolo 119 del Decreto Legge 34/2020.

In particolare, l'articolo 3 del Decreto Legge 39/2024 ha previsto un nuovo obbligo di comunicazione riguardante le spese sostenute nel 2024 (e nel 2025 per lavori in corso) per gli interventi che danno diritto al superbonus connessi ad efficientamento energetico oppure miglioramento delle prestazioni antisismiche. Questo obbligo è applicabile esclusivamente a chi intende usufruire del superbonus, mentre non riguarda coloro che beneficiano di altre agevolazioni, come il sismabonus o l'ecobonus standard.

Reclamo e mediazione

Il reclamomediazione tributaria trovano un più ampio ambito di applicazione con la riforma del processo tributario introdotta dal D.Lgs. 156/2015. L’obiettivo del legislatore è stato quello di promuovere l’utilizzo di strumenti deflattivi del contenzioso.

Le novità previste per il reclamo e la mediazione, nel seguito brevemente indicate, risultano in genere applicabili ai giudizi ancora pendenti al 1 gennaio 2016, nonché, dalla medesima data, ai ricorsi notificati relativamente ai nuovi ambiti di applicazione della suddetta normativa (es. controversie catastali).

Il legislatore, in primo luogo, col novellato art. 17-bis del D.Lgs. 546/1992, ha voluto estendere il raggio di applicazione del reclamo e mediazione a tutte le controversie tributarie – e non solo quelle relative agli atti dell’Agenzia delle Entrate – ivi comprese quelle derivanti dall’Agenzia delle dogane, dai monopoli, dagli enti locali così come dagli agenti della riscossione (anche per vizi propri delle cartelle, fermi ed ipoteche). .

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